Dalla primavera all’autunno le api passano di fiore in fiore, gironzolano di corolla in corolla, lavorano senza sosta per raccogliere quel toccasana che è il miele. Un elisir di cui si conoscono le proprietà fin dall’antichità. L’uomo utilizza il miele da circa 12 mila anni. Ciò è provato da una pittura rupestre trovata nella “cueva de la Araña” (la grotta del ragno) vicino Valencia, in Spagna. È raffigurato un uomo appeso a delle liane con la mano infilata in un tronco d’albero alla ricerca del favo di miele. In Egitto, nelle tombe dei faraoni sono stati rinvenuti vasi di miele ermeticamente chiusi il cui contenuto era perfettamente conservato. La medicina ayurvedica, già tremila anni fa, lo considerava purificante, afrodisiaco, dissetante, antitossico, refrigerante, e cicatrizzante. Per i Greci poi era un vero “cibo degli dei” tanto che Pitagora ne raccomandava l’uso in cucina essendo alimento per una vita lunga. E, quello che gli antichi avevano osservato, oggi è confermato dalla moderna scienza dell’alimentazione…
[Fonte: www.estense.com]