Apicoltura energetica: Miele e Sport

Ma é proprio vero che il miele é utile per chi svolge un’ attività fisica? Una recente indagine sembrerebbe dimostrare di si. in effetti, risulta un ottimo complemento dietetico dopo uno sforzo atletico intenso e in condizioni di stress fisico; momenti in cui si ha maggiore necessità di dare all’ organismo il carburante giusto e, nello stesso tempo, di produrre un effetto stimolante.

Allo sport va riconosciuto il ruolo essenziale di mantenere una buona forma fisica. Per ottenerla é indispensabile possedere forza, elasticità e tono muscolare; respirazione e ventilazione polmonare; efficienza e resistenza del cuore e delle arterie.
Il movimento é vita! Infatti la sedentarietà che affligge l’ uomo moderno é ritenuta un fattore di rischio nell’ insorgenza delle malattie cardiovascolatorie. Ancora più pericolosa se associata a diete ipocaloriche, la cui conseguenza é un accumulo di grassi. L’ organismo é creato per il movimento: il 60% del ricambio energetico avviene nel tessuto muscolare e i muscoli per funzionare, oltre a bruciare zuccheri consumano quantità apprezzabili di lipidi o grassi.
In quest’ ottica si inserisce molto bene il miele che, dopo la frutta, é senz’ altro l’ alimento con il contenuto di zuccheri più utile ed equilibrato. Questi forniscono energia ai muscoli e al sistema nervoso senza affaticare troppo l’ apparato digerente. Sono degli zuccheri semplici (monosaccaridi) già pronti all’ assimilazione, senza che l’ organismo debba compiere u lavoro digestivo, poiché vengono trasformati dall’ apparato digerente delle api e non necessitano di ulteriori elaborazioni.
Grazie alle su capacità di ricostruire le riserve di glicogeno é un buon coadiuvante negli sports estensivi e di lunga durata, in cui é importante che non si formino scorie tossiche. Questo perché, a parità di ossigeno consumato, si produce maggiore energia se vengono utilizzati glucidi sotto forma di glicogeno, anziché di grassi.
L’ energia formata dal miele é di impiego rapido ma durevole nel tempo. Questa azione, detta dinamogena, é stata riscoperta dagli atleti americani i quali, in previsione di gare e di impegnativi sforzi fisici, lo utilizzano in proporzione variabile secondo il tipo di sport.
E’ particolarmente indicato nel calcio, nel nuoto, nella maratona e nell’ alpinismo. un medico sportivo, il dr. J. Campbell ha stilato una tabella delle dosi consigliate per i vari sports: calcio (30-60 grammi mezz’ ora prima della gara. Nell’ intervallo miele e succo di limone); ciclismo (miele prima e durante la gara); canottaggio (30-60 grammi mezz’ ora prima della partenza); marcia (miele ad intervalli regolari durante il tragitto).
Ci sono anche esempi illustri di impiego del miele in gesta sportive di un certo impegno. Trudie Ederle, la prima donna che attraversò la Manica, ed Edmund Hillary, famoso scalatore del monte Everest, hanno sempre riconosciuto al miele un ruolo insostituibile nel compimento delle loro imprese.
Eppoi, in alcuni impegni che prevedono soste, come il tennis, dove c’ é la possibilità di ingerire qualche bevanda durante le pause, per sostenere la glicemia la dose di miele si aggira intorno ai 40-50 grammi ogni ora, meglio se diluito in acqua e miscelato sotto forma di bibita.
In ogni caso, qualunque sia il motivo per cui consumiamo glucidi, é importante associarvi sempre le vitamine, in particolare del gruppo B; ottimo allora il miele, meglio se con l’ aggiunta di polline. Proprio per questo fatto, é invece sconsigliabile lo zucchero comune (o saccarosio), che ne é privo, e quindi nella sua metabolizzazione le prende dall’ organismo.
Oltre tutto il miele é in grado di migliorare il tono muscolare di ogni individuo, anche di coloro che non fanno sport, e risulta valido contro i tremori senili causati proprio dalla diminuzione del tono muscolare.
Via libera dunque, al miele da solo o come ingrediente nella preparazione di integratori energetici o bevande. Naturalmente questo prezioso prodotto dell’ alveare non deve subire processi di pastorizzazione che ne alterano le proprietà nutrizionali e bioregolatrici: sarebbe la fine per enzimi, ormoni, vitamine, minerali ed oligoelementi.

[Fonte: apicolturainpratica.blogspot.com]

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