L’ape: animale del 2010

Pro Natura ha eletto l’ape longicorne animale dell’anno 2010 in rappresentanza delle circa 580 specie di api selvatiche presenti in Svizzera. Per la loro attività d’impollinazione, le api selvatiche sono un’importante componente ecologica nella natura. Questa scelta intende richiamare l’attenzione sui milioni di insetti, spesso invisibili ai profani, che conservano la nostra base vitale – la biodiversità. L’ape longicorne è un piccolo tassello di un grande mosaico.

Con le sue lunghe antenne e il dorso villoso, l’ape longicorne si nota facilmente tra le api selvatiche (Hymenoptera: Apidae). Come la maggior parte delle specie di api selvatiche, l’ape longicorne vive solitaria, contrariamente alle più note confamiliari sociali, le api domestiche. Per la costruzione del nido, l’ape longicorne, specie nidificante al suolo, sceglie superfici libere, sabbiose o argillose. Nella ricerca di cibo, l’ape longicorne si è specializzata nella ricerca di nutrimento su papilionacee. Per questa ragione, la si incontrerà più facilmente su prati secchi, campi di erba medica, argini contro le piene e in vecchie cave d’argilla. Il suo periodo di volo dura all’incirca da maggio a fine luglio.

[ Fonte | Pronatura ]

Alcune curiosità sulle api

Tutti conoscono la grande utilità delle api ma noi vogliano proporvi delle curiosità che non tutti sanno!

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  • In una famiglia d’api, ogni stagione, vivono 50/60.000 api.
  • L’ape operaia, durante la stagione produttiva, vive circa 50 giorni.
  • L’ape regina vive fino a cinque anni.
  • In un giorno l’ape regina depone fino a 2000 uova.
  • Per deporre fino a duemila uova al giorno l’ape regina consuma con la pappa reale fino ad 80 volte il suo peso.
  • La velocità media di un’ape è di 24 chilometri orari e può arrivare fino a 29 chilometri orari.

Le api: grandi amiche dell’ambiente

Le api saranno utilizzate per controllare lo stato di salute dell’ambiente alle Cinque Terre. Il Parco ha adottato il “Monitoraggio della qualità ambientale e rilevamento melissopalinologico tramite impiego di Api Mellifiche (Apis mellifera L.)”, una ricerca, affidata allo Studio Crv Servizi per l’ambiente, che avrà una durata di tre anni. A spiegare le modalità dell’indagine, che permetterà di avere una banca dati sulla biodiversita’ e sulla qualità dell’aria nelle Cinque Terre.

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Le api da miele – spiega Stefano Franceschini, tecnico naturalista – hanno un rapporto diretto con l’ambiente circostante, raccogliendo nettare e polline sui fiori, melata sulle piante e sugli insetti, propoli sulle gemme delle piante, acqua nelle pozze, nei torrenti, nei canali e dalla rugiada – sono delle vere e proprie sonde mobili e svolgono un campionamento minuzioso dell’area

La frequenza dei loro viaggi -aggiunge- è impressionante; ogni ape operaia compie fino a due milioni di microprelievi al giorno, in un raggio di azione di 7 km quadrati. Ma non solo, durante i loro voli le api intercettano sul corpo peloso anche le particelle di inquinanti presenti nell’aria, (per esempio, metalli pesanti e fitofarmaci utilizzati in agricoltura)

Dunque -osserva- dall’analisi delle componenti biologiche (miele, cera, polline e api stesse), contenute nell’alveare, è possibile verificare il grado contaminazione della zona presa in esame

Le rilevazioni sono state eseguite a partire dal 2008 e si concluderanno nel 2011.

I prelievi vengono effettuati a Riomaggiore e Corniglia, dove sono state posizionate due stazioni di monitoraggio formate da due alveari con api regine aventi un codice genetico simile, due colonie complete di api e due gabbie “underbasket”, per la raccolta delle api morte: l’aumento della mortalità e i residui riscontrati nei loro corpi, sono dati importanti poichè segnalano l’eventuale danno chimico dell’ambiente, fornendo precise indicazioni su luogo in cui è avvenuto.

Un’altra grande utilità delle nostre piccole amiche!