Il Festival del miele in Israele

In Israele l’inizio del nuovo anno e il capodanno ebraico vengono festeggiati quest’anno con Festival del Miele

Ha inizio il 9 settembre il Festival del miele in Israele, in programma fino al 17. Seguendo il tradizionale calendario lunare, ha inizio quest’anno a settembre il nuovo anno ed il capodanno ebraico si festeggia intingendo la mela del miele, simboleggiando così l’augurio che l’anno, che potrebbe essere di sapore neutro come la mela, venga reso dolce dal miele in cui il frutto è immerso. Ecco allora la decisione degli apicoltori israeliani di aprire le loro aziende al pubblico così da consentire ai visitatori di scoprire dall’interno il magico mondo delle api, affascinante fin dai tempi più antichi, esaltato già da Virgilio del IV libro delle sue Georgiche. L’industria del miele è attiva in Israele fin dal 1882 e comprende circa 500 apicoltori con 100.000 alveari in tutto il Paese. Oltre 3.000 tonnellate di miele vengono prodotte ogni anno. Informazioni www.goisrael.it

via Il Festival del miele in Israele.

Natale, miele e formaggi meglio dell’IPad per i regali della Provincia di Milano

Niente IPad o gioiellini con pietre tricolori. Per i regali di Natale meglio un cesto di prodotti a km zero che arrivano dalle aziende ferite da cantieri, strade e grandi e opere.

E’ la scelta di solidarietà adottata dall’assessore all’agricoltura della Provincia di Milano Luca Agnelli in collaborazione con la Coldiretti di Milano e Lodi.
“Sviluppo urbanistico e infrastrutture sono necessari, per garantire abitazioni, posti di lavoro e una mobilità moderna ed efficiente. Tuttavia non si può non considerare che i sacrifici si chiedono sempre e solo agli agricoltori. Contiamo di fare opera di sensibilizzazione perché il consumo di suolo sia sempre più contenuto e razionale” afferma l’assessore.
A tutta la giunta provinciale di Milano arriveranno quindi cesti di Natale con formaggi di capra dell’azienda Mapelli Claudio di Cassano d’Adda (coinvolta nella costruzione della Brebemi), formaggi vaccini della Cascina Gargiola di Inveruno (toccata dalla Boffalora-Malpensa), il miele dell’azienda Mascheroni di Gorgonzola (che dovrà fare i conti con la Tem), la birra artigianale dell’azienda De Ponti Achille di Settala (che ha già pagato dazio con una bretella di collegamento fra due strade provinciali) e il riso dell’azienda Camisani di Gaggiano (toccata dall’alta velocità per Torino).
“Pensiamo che questa iniziativa dell’assessore Agnelli – commenta la Coldiretti di Milano e Lodi – sia un utile contributo di riflessione sul fatto che la nostra agricoltura custodisca un patrimonio non solo economico, ma anche ambientale e culturale che deve essere protetto e valorizzato, nell’ambito di uno sviluppo equilibrato della Lombardia”.

[fonte: www.viniesapori.net]

Il miele, un rimedio dolce contro i postumi della sbornia

Tra feste e banchetti natalizi, qualcuno a volte alza un po’ troppo il gomito e finisce per bere più di quanto dovrebbe. Così ci si ubriaca e la mattina seguente gli effetti della sbornia sono devastanti. Ma come poterli eliminare? Magari mangiando del miele. A sostenerlo uno studio condotto dalla Royal Society of Chemistry e guidato da John Emsley.

Stando agli esperti il miele, a colazione potrebbe essere un’ottima soluzione per dimenticare i postumi della sbornia. Questo per merito del  fruttosio contenuto nel dolcificante naturale. Questa sostanza  è infatti dotata di proprietà emollienti, umettanti e addolcenti che possono essere utili sia a livello del cavo boccale e della gola che dello stomaco e dell’intestino. Ha un’attività molto blandamente lassativa. E’ indispensabile per lo smaltimento delle sostanze tossiche e nocive, derivate dal metabolismo o ingerite dall’esterno, che si accumulano nel fegato.

Ad esempio quando si assume dell’alcol,  il corpo trasforma la sostanza in acetaldeide, prodotto chimico tossico che, in determinate quantità, dà il via alla sbornia e ai suoi sintomi: mal di testa pulsante, nausea e a volte vomito, e chi più ne ha più ne metta. Ma il miele potrebbe impedire tutto questo malessere. In sostanza sarebbe in grado di trasformare l’acetaldeide in acido acetivo che viene smaltito dal metabolismo e trasformato così in anidride carbonica

“La sbornia scompare infatti quando l’acetaldeide si converte lentamente in sostanze chimiche meno tossiche”, ha aggiunto Emsley, spiegando che “se si prende il miele su del pane tostato si aggiungono anche sodio e potassio, entrambi utili”.

Ma non finisce qui. L’esperto dà anche altri consigli: ad esempio, prima di iniziare a bere, sarebbe indicato mandare giù un bel bicchiere di latte. Quest’ultimo infatti rallenterebbe l’assorbimento dell’alcol. Inoltre, dopo una serata di brindisi, prima di andare a letto, sarebbe il caso di bere un po’ d’acqua . Infatti  l’alcol alimenta la disidratazione, che a sua volta potrebbe trasformare la nottata in un vero inferno.

[fonte: www.ilquotidianoitaliano.it]

L’iniziativa insetti impollinatori

Raccolti a rischio per la carenza di impollinatori: il Regno Unito vara un’iniziativa per comprendere i motivi della crisi.

L'”allarme api” è stato lanciato in tutto il mondo già qualche anno fa. Oggi il declino degli insetti impollinatori (selvatici e domestici) sembra inarrestabile, ed è accompagnato da un altrettanto inarrestabile declino delle specie floreali selvatiche. Per comprendere i motivi di questa crisi, ma soprattutto capire come fiori e api siano collegati nasce nel Regno Unito la Insect Pollinators Initiative.

Gli scienziati non danno infatti per scontato che la diminuzione della biodiversità delle specie vegetali dipenda dal minor numero di impollinatori (fondamentali per la riproduzione). Potrebbe anche darsi il contrario, e i ricercatori inglesi sono intenzionati a scoprirlo. L’iniziativa prevede nove progetti di ricerca distinti e un finanziamento di circa 12 milioni di euro (dieci milioni di sterline) spalmato su cinque anni.


L’argomento non è interessante solo per la difesa dell’ambiente e della biodiversità. Ha infatti un enorme peso economico. Molte specie agricole dipendono per la loro riproduzione dagli insetti impollinatori che garantiscono la fecondazione trasportando il polline (gamete maschile) sugli ovari (dove è contenuto l’uovo, il gamete femminile) di un altro individuo. Senza l’azione impollinatrice le piante non possono riprodursi.

Gli esperti hanno calcolato che se dovessero sparire tutti gli insetti impollinatori nel solo Regno Unito il danno economico sarebbe di più di 500 milioni di euro ogni anno (circa il 13% prodotto agricolo britannico)

I progetti varati dall’iniziativa intendono indagare la relazione di causa-effetto fra le specie vegetali e gli insetti, e mettere a punto strategie per ribaltare il trend negativo attuale. “Determineremo quali impollinatori, selvatici e domestici, contribuiscono all’impollinazione dei raccolti che dipendono dagli insetti per la riproduzione e indagheremo anche se la scarsità di impollinatori limita la produzione agricola nel Regno Unito”, ha commentato Koos Biesmeijer, un ricercatore dell’Università di Leeds coinvolto nei progetti.

[ Fonte | Ulisse ]

Dal veleno delle api un rimedio per l’artrite

Il veleno delle api può diminuire il dolore dovuto all’artrite e in qualche caso addirittura prevenire la malattia.

Lo afferma uno studio dell’Universita’ di San Paolo del Brasile riportata dal ‘Daily Telegraph’, che per la prima volta ha investigato sul principio scientifico alla base di quella che finora era una credenza popolare.

I ricercatori hanno testato le proprietà del veleno degli insetti su alcuni conigli suscettibili di artrite, dimostrando che questa non si presenta per l’azione di una molecola che stimola la risposta dell’organismo che combatte le infiammazioni.

“Il veleno delle api e’ un mix di diverse sostanze che inducono risposte immunitarie e allergiche negli uomini”, ha spiegato al quotidiano Suzana Beatriz Verissimo de Mello, che ha coordinato la ricerca, “questa sostanza viene usata da centinaia di anni per curare i sintomi dell’artrite. Noi abbiamo dimostrato che a proteggere dall’artrite è una sostanza che stimola i glucocorticoidi, che nell’uomo prevengono le infiammazioni”.

Una cura a base di punture di api per l’artrite è offerta da molti esperti di medicina alternativa, ma finora gli studi scientifici avevano mostrato solo un effetto placebo per questa terapia: “I nostri risultati invece – ha concluso l’esperta – potrebbero servire a sviluppare nuove terapie”.

[ Fonte | agi-salute ]