Gli occhi delle api per i robot volanti

Le api, essendo dotate di un cervello molto piccolo, fanno grande affidamento sulle loro capacità visive per orientarsi e sopravvivere in ambienti anche difficili. Per capire meglio il funzionamento della vista di questi piccoli insetti, e come essa ne influenza la vita, un gruppo di scienziati dell’università tedesca di Bielefeld ha creato un occhio artificiale, che sperano possa svelare il segreto delle capacità di orientamento e di elaborazione delle informazioni durante il volo.

L’obiettivo finale è quello di usare le conoscenze acquisite, applicandole a tecnologie quali gli aerei in miniatura (MAV, Micro Aerial Vehicles) per migliorarne le potenzialità. L’occhio d’ape artificiale è costituito dalla combinazione di uno specchio e di una lente, accoppiati a formare una sorta di cupola che riflette le immagini verso l’interno, dove è piazzata una singola videocamera che così è in grado di raccogliere le immagini stesse, con un campo visivo di circa 280 gradi.

Tali immagini vengono poi fuse elettronicamente in modo da ottenere un fuoco perfetto anche con un così ampio angolo visivo. I tentativi effettuati in precedenza non erano stati in grado di ottenere simili risultati dal punto di vista dell’accuratezza dell’immagine raccolta, e per ottenere un risultato del genere bisognava usare una doppia telecamera, che sarebbe stata troppo pesante per essere poi montata su un MAV.

Ovviamente il tutto è in fase di ulteriore perfezionamento, ad esempio studiando la possibilità di visualizzare la luce ultravioletta, cosa che le api sono già in grado di fare, e che renderebbe il sistema ancora più simile all’occhio naturale degli insetti, sperando che conduca anche alla comprensione di come i loro occhi processano le immagini ed inviano i relativi stimoli neurali al cervello.

[ Fonte | endoacustica ]